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Covid, a Miami una statua per celebrare le infermiere. Intervista all’artista italiana Claudia La Bianca

E’ dalle pagine della nostra community itNoi.it che vogliamo annunciarvi che la grande artista italiana, Claudia La Bianca, trapiantata negli Stati Uniti, ha realizzato una nuova opera. Da italiani siamo fieri del successo che questa nostra artista sta registrando in America e altrettanto lieti che lei abbia voluto annunciare il nuovo lavoro proprio alla nostra community itNoi.it.  Si tratta di una statua di 2 metri e mezzo che rappresenta una infermiera supereroe. Anche questa volta, Claudia ha donato la realizzazione al Jackson Memorial Hospital di Miami, in Florida. Il 12 maggio, Giornata internazionale delle infermiere, verrà alzato il velo su questa opera. Noi di italiani.it abbiamo conosciuto Claudia La Bianca nel 2020, quando la regina siciliana della Street Art di Miami è balzata all’onore delle cronache per aver realizzato il murale di oltre trenta metri quadrati per omaggiare medici e infermieri impegnati nella battaglia al covid19. Il murale si intitola “Our Heroes” (I Nostri Eroi) e celebra il grande lavoro che in questa pandemia sta svolgendo tutto il personale sanitario: medici, infermieri, assistenti sociali, addetti alle pulizie e alla sicurezza… gente che da oltre un anno è in prima linea per salvare le vittime di questa pandemia. L’abbiamo invitata pure al nostro itCaffè, l’appuntamento online della community di italiani.it, per parlare di donne italiane celebri nel mondo. Oggi parliamo direttamente con lei. (In fondo alla pagina il video della realizzazione dell’opera)

Claudia sei felice di annunciare alla community di italiani.it la tua nuova opera?

Sicuramente sì. Non ci sarebbe luogo più adatto di una community di italiani e di persone che hanno l’Italia nel cuore per annunciare il mio lavoro.

Raccontaci come è nata la tua idea di realizzare una statua che rappresenti le infermiere? E quale messaggio vuoi lanciare?

Una mattina sui social una notifica mi ricordava l’anniversario della donazione del murale al Jackson Memorial Hospital. Tutti noi speriamo d’essere giunti alla fine di questa pandemia e mi sono detta perché non creare un altro “pezzo d’arte” dedicato agli eroi del covid, per non dimenticare il grande lavoro che stanno facendo. Ultimamente mi sto dedicando alle sculture e ho pensato di realizzare una statua che si legasse al murale, che lasciasse un segno ancora più tangibile. Una statua resta nel tempo. E’ venuta fuori questa infermiera che è una Wonder Woman con tanto di scudo e col cuore in mano a simboleggiare l’amore e la dedizione che il personale sanitario sta mettendo nel prendersi cura dei pazienti.

Quanto tempo hai impiegato per realizzare la statua?

Quando ho avuto l’idea, mi sono subito tuffata nel lavoro. Ho comprato i materiali e sono partita con la realizzazione. Ho impiegato un mese lavorando intensamente. La statua è alta due metri e mezzo. Ha un’anima in legno, sopra c’è del polistirolo che ho modellato ed è stata poi ricoperta di una particolare resina che ho colorato con le bombolette che uso per la mia street art.

Una particolarità di quest’opera?

Sulla base ho piantato dei fiori. L’infermiera si innalza su questo prato di margherite per ricordare il Daisy Award, il riconoscimento che ogni anno negli USA viene conferito dalla Daisy Foundation agli infermieri che si sono distinti per l’eccezionale lavoro.

Come hai coperto i costi?

La statua verrà donata. Per trasportarlo ho noleggiato un campion e mi sono fatta dare una mano da alcuni amici. Grazie ad una campagna di crowdfunding sono riuscita a coprire le spese per i materiali.

Sei una delle più celebri Street Art Artist del momento. E’ stata dura lasciare l’Italia per trapiantarti negli USA?

Andare via dal nido non è stato facile. Sono partita dalla Sicilia a soli 18 anni. Io ero agevolata perché avevo già la cittadinanza americana grazie a mia madre. A quella età sei incosciente, ma anche più coraggiosa. Nel giro di pochi mesi ho trovato casa e un lavoro. Adesso sto vivendo il sogno della mia vita. Sono grata e ringrazio l’universo perché mi sta permettendo di realizzare quel sogno che avevo da bambina. Io ho sempre avuto lo spirito da guerriera e a 18 anni mi sono detta: io vado. Ogni sconfitta, del resto, è una lezione di vita.

Tu sei un’artista e lo è anche tua figlia. L’Italia è la culla dell’arte perché andar via?

Io ho due figli: un bambino di 6 anni, Namu, e Kalypso di 15 anni. Anche lei è un’artista e frequenta un istituto d’arte rinomato. Mia figlia è già stata in Italia almeno due volte. Ma vedi anche se l’Italia è il paese della arte e cultura, è anche vero che ce n’è così tanta che non hai spazio per trovarti, per esplodere. E’ anche per questo che sono venuta negli Stati Uniti, qui hai terreno libero per creare e trovare la tua dimensione.

Penso che la miscela magica del tuo successo possa essere: donna e italiana. Tu che ne pensi?

Sono d’accordo. Essere donna e soprattutto italiana all’estero aiuta. L’Italia è il Paese dell’arte. Quando dici d’essere italiana hai già una stellina in più. Poi essere una donna in un momento in cui le donne stanno trovando più forza e potere, mi ha dato una marcia in più. Posso confermare che il fatto che la mia arte si basi sulla Women Empowerment sta contribuendo al mio successo.

Cosa ti manca dell’Italia?

La parmigiana di mia madre (scoppia a ridere, ndr). Le melanzane siciliane sono diverse, hanno un altro sapore. Poi le estati spensierate. Il sole, i gelati, l’acqua e gli scogli. Tutto questo mi manca tanto.

Quale messaggio vorresti lasciare ai membri della community di italiani.it?

Follow your heart and believe in yourself“. Segui il tuo cuore e credi in te stesso. Sempre. Insegui i tuoi sogni senza mai abbandonare lo spirito bambino che non ha paura delle nuove sfide.

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