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[EVENTI ITALIA] Soveria Simeri, Rievocazione Storica "Cecilia Faragò. L'ultima Magara"


(@domenicot)
Membro Admin
Registrato: 3 anni fa
Post: 480
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"L'agata ci vorrebbe D'Agata infonde audacia e coraggio".
Questo immaginiamo di far pronunciare a Cecilia durante la sua incarcerazione.

Audacia e coraggio senza dubbio hanno dimostrato gli allievi del gruppo che si è formato per la realizzazione della rievocazione storica di Cecilia Faragò, manifestazione al suo secondo anno, sostenuta dal Comune di Soveria Simeri con il contributo del Ministero della Cultura, direzione artistica di Confine Incerto.



Audacia e coraggio di un gruppo affiatato e coeso, formato da giovani appartenenti alla comunità di Soveria Simeri e adulti dell'associazione ILorazepam, che in soli due mesi di durissimo lavoro ha prodotto uno spettacolo itinerante di alta qualità, sotto la regia di Anna Macrì e la supervisione di Emi Bianchi, che è attrice e autrice del testo da cui è tratto l’adattamento per la manifestazione, “LaMagara”, testo vincitore del premio della critica al Fringe Festival.



Grazie alla lungimiranza dell’Amministrazione Comunale, nella fattispecie del Sindaco Mario Amedeo Mormile, e all’impegno dei partner che hanno sostenuto, organizzato e diretto il progetto, “Confine Incerto” per la direzione artistica, e Progean per la logistica e comunicazione, Soveria Simeri è risultata vincitrice del Bando ministeriale, tra i progetti finanziabili a livello nazionale, portando alla luce la storia di una femminista ante litteram, Cecilia, vissuta a Soveria Simeri nel ‘700 e alla quale si deve l’abolizione del reato di stregoneria proprio grazie alla sua lotta e al processo vinto grazie all’Avvocato Giuseppe Raffaelli.


Cecilia ritrova la “voce” grazie all’attrice Emanuela Bianchi che scrive il testo su Cecilia. “LaMagara” vince il premio della critica al Fringe festival e da lì inizia la “fama” della Magara Cecilia che conquista un posto speciale nel paese di adozione, Soveria Simeri. Nel suo secondo anno di rappresentazione, “La Magara” si veste di una nuova messa in scena, nella necessità di offrire al pubblico uno spettacolo di qualità ma anche e soprattutto regalare emozioni forti, lanciare un messaggio potente proprio nel mese in cui ricorre la giornata contro la violenza sulle donne, donne che da secoli lottano per la propria emancipazione contro i soprusi di una società che le vuole sottomesse, silenziate. Oggi più che mai la voce di Cecilia è potente messaggio di riscatto e coraggio.



Nei due mesi di laboratorio sono stati meticolosamente selezionati gli “attori”, creando un gruppo eterogeneo ma estremamente affiatato. Nel duro lavoro portato avanti dalle due attrici e autrici di Confine Incerto, Emi Bianchi e Anna Macrì, attraverso il metodo Strasberg, Grotowski, Boal, il gruppo ha regalato momenti intensi e potenti durante lo spettacolo itinerante, a tratti ironico e divertente, in un climax dinamico e onirico, che ha commosso e divertito il pubblico numeroso che, da Piazza Calvario, ha attraversato il Paese, rivivendo la storia di Cecilia e partecipando attivamente alla rappresentazione fino alla sua conclusione in Villa Cecilia Faragò. Un successo meritato e uno spettacolo di alta qualità che ha il merito non solo artistico ma anche umano, poiché il viaggio compiuto fino a giorno 6 Novembre ha donato più di una mera rappresentazione teatrale, ha creato rapporti umani e condivisione tra generazioni diverse, in un do ut des continuo tra docenti e allievi, concretizzando il teorema del “non c’è insegnamento senza apprendimento”.

Il Teatro non è che scomposizione della realtà per ricrearne una più bella e forse più vera e le persone non sono altro che pezzi di un Unico; grazie a questo paradigma i protagonisti della Rievocazione Storica hanno avuto la capacità di spogliarsi della loro identità di genere, dei pregiudizi e degli stereotipi, divenendo Entità Spirituali pronte a lasciarsi plasmare dalle due formatrici di Confine Incerto e a condividere e fondersi nella coralità del “canto delle emozioni” che crea bellezza, che crea valori, il potente ϕάρμακον contro il male di vivere di una società sempre più disconnessa da pensieri e azioni positive per il bene comune.

Foto di Domenico Tropeano


   
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