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[CUCINA ITALIANA] I 10 prodotti italiani più imitati all’estero


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Admin
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(@domenicot)
Membro
Registrato: 3 anni fa

https://www.italiani.it/i-10-prodotti-italiani-piu-imitati-allestero/

Il Made in Italy “fa gola” un po’ a tutti ed è sempre di tendenza. Non si tratta soltanto di alta moda o preziose creazioni artigianali, ma anche (e soprattutto) di cibo. Il settore alimentare è stato da sempre un fiore all’occhiello del nostro Paese, sia per via della diversificazione dei prodotti, sia per via della loro qualità. Per questo motivo, da tempo immemore, all’estero si è cercato di copiare i nostri prodotti alimentari, con risultati spesso deludenti (la pizza con l’ananas o la pasta con il ketchup sono una storia a parte… una storia molto triste, con sfumature a tratti horror). A questo proposito la Coldiretti ha presentato alla fiera Tuttofood 2021 di Milano la lista dei 10 prodotti italiani più imitati all’estero. A dominare la classifica sono i prodotti caseari, ma c’è spazio anche per i salumi e gli immancabili vini.

Prodotti italiani più imitati all’estero: la top ten presentata a Tuttofood 2021

Al primo posto della lista dei tarocchi si trova un must della cucina italiana: la mozzarella. Come ricordato dalla Coldiretti, questa si trova in tutti i banchi frigo del mondo, anche con il nome storpiato (ad esempio “Zottarella” in Germania). Il secondo posto è occupato dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, chiamato “Parmesan cheese” nei paesi anglofoni o “Parmesao” in Brasile. Seguono poi il provolone e il pecorino romano (che spesso non ha nulla di “pecorino” visto che è prodotto con latte bovino). La quinta e sesta posizione sono occupate dai salumi, rispettivamente salame e mortadella. Entrambi riportano false indicazioni geografiche, storpiature nei nomi (come il “salamis” o la “mortadela”) o sono prodotti con carne differente, come il pollo.

prodotti italiani più imitati all’estero - banco di salami venduti all'estero 
Foto: © Unsplash.

Il settimo posto è occupato dai sughi pronti, prodotti soprattutto Gran Bretagna, Belgio, Francia e Stati Uniti. Anche in questo caso i produttori storpiano i nomi (Bolognesa), creano nuove ricette (la chunky sausage della ditta Ragù) e inseriscono indicazioni geografiche a caso. L’ottava e la nona posizione sono occupate da due dei nostri vini d’eccellenza: il Prosecco e il Chianti. Il primo ha quasi sempre il nome storpiato (come il Prošek della Dalmazia) e il secondo è molto diffuso negli Stati Uniti (c’è chi vende anche il kit per prepararlo in casa). Chiude la classifica il pesto, con le sue milioni di varianti, come il “Thai Pesto”, con coriandolo e anacardi.

prodotti italiani più imitati all’estero - barattolo di pesto di basilico 
Foto: © Pixabay.

Come rilevato dalla Coldiretti, il mercato delle imitazioni dei prodotti italiani vale circa 100 miliardi di euro, il doppio di quanto frutta l’export italiano. Bisognerebbe proteggere i nostri prodotti dal “mercato dei falsi”, fatto di prodotti che spesso di italiano non hanno nemmeno il nome. Un prodotto Made in Italy si capisce subito dal gusto e dalla qualità. Diffidare dalle imitazioni.

Foto di copertina: © Unsplash.

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