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WORLD PASTA DAY 2021, quali sono i vostri primi piatti preferiti?


Post: 480
Admin
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(@domenicot)
Membro
Registrato: 3 anni fa

Il 25 ottobre è il World Pasta Day, giornata che celebra la tradizione italiana della pasta. Secondo Unione Italiana Food nell'ultimo anno il consumo di pasta ammonta a 17 milioni di tonnellate, quasi raddoppiato nell'ultimo decennio. In Italia si consumano circa 23 kg all’anno di pasta pro-capite seguita da Tunisia, 17 kg, Venezuela, 15 kg e Grecia, circa 12 kg. L'Italia è leader mondiale di produzione di pasta con 3,9 milioni di tonnellate. Un settore che conta 120 imprese e che impiega oltre 10.000 lavoratori con un indotto di oltre 5,5 miliardi di euro.

E voi quale formato, ricetta, preferite? 

4 risposte
Post: 84
Moderator
(@katia)
Membro
Registrato: 6 anni fa

Oggi 25 0ttobre ricorre la giornata mondiale della pasta italiana ed ecco che nella mia mente si fanno vivi alcuni ricordi che mi fanno tornare bambina. Risento il suono del legno du maccarunaru, lo schiocco della sfoglia lavorata sul tavolo, e rivedo mia mamma con il fadale stretto in vita e mani esperte e sporche di farina stendere na pinna de tagliarini. I suoni della cucina riportano alla mente immagini lontane, custodite come gioielli preziosi in quello scrigno che è la nostra mente.

Preparare questa pietanza non è solo una maestria tramandata dalla gastronomica locale ma è anche pazienza, cura, famiglia. Un lavoro quasi terapeutico e di soddisfazione durante il quale si abbandona ogni pensiero negativo. Un lavoro che si perde in un tempo lontano in cui semplicità e amore per le tradizioni si rincorrevano. Non c’è sapore più semplice e gustoso di un piatto tradizionale come questo che parla di calore e di famiglia.

I tagliarini: una varietà di pasta all’uovo della cucina italiana

E quando si avvicina il fine settimana o si decide di invitare parenti e amici è il motivo giusto per prepare due pinne de tagliarini. Eh sì! La domenica conflentese e i giorni di festa sono le giornate in cui si prepara la pasta fatta in casa. E ancora una volta la tradizione conflentese si tinge di rosa, mostrando l’importanza che le donne rappresentano per la famiglia. Come ai vecchi tempi, quando la nonna si svegliava all’alba dividendosi tra le mille incombenze cui obbligava la campagna per poi dedicarsi alla cucina. Preparare questo piatto, era ed è, un modo per rivivere i ricordi più belli dell’infanzia e riunire a tavola i propri cari, avendo la certezza di offrire una pietanza carica di emozioni.

Tagliarini 

La ricetta prevede un uovo per 100 gr di farina anche se, una volta, a causa dell’eccesssiva povertà riducevano il numero di uova e aggiungevano dell’acqua. Curve sulla spianatoia, le nostre nonne, con mani tremanti e rugose, amalgamavano farina e uova, affondando e puzijannu nell’impasto. Quella sfoglia tirata a mano con il mattarello, sul grande tavolo, diventava un lenzuolo rotondo bellissimo. E poi, arrotolata su se stessa, veniva tagliata a striscioline sottili con un coltello molto affilato e srotolate davano vita alle tagliatelle. Guai ad usare la macchinetta per la pasta. Era quasi un sacrilegio.
E mentre i tagliarini riposavano sotto una vecchia tovaglia infarinata aspettando l’ora del pranzo, nella pentola cuoceva un semplice sugo di pomodoro fresco. Che delizia questi piatti genuini che oltre a soddisfare il palato, nutrono anche l’anima.

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Ospite
(@Anonimo)
New Member
Registrato: 1 secondo fa

Il 25 ottobre di ogni anno si celebra il World Pasta Day e per l’occasione non posso non parlare di uno dei miei piatti preferiti: la Pasta fatta in casa! Un piatto classico che non manca mai sulla tavola degli italiani

 La preparazione della pasta fatta in casa

La pasta fatta in casa accompagna da sempre il pranzo della domenica. È una di quelle tradizioni che non ha perso la sua storia. La si fa ancora a mano! 

Per prepararla servono dei semplici ingredienti: uova e farina, niente altro, un po’ come nelle favole in cui tutto nasce da poco.

La ricetta originale

• Farina tipo zero, per rendere la pasta ruvida. Niente acqua e niente sale ma solo le uova per la tagliatella verace.
• Per 250 gr di farina servono circa 3 uova, man mano che si aumenta la farina, calcolate le uova in proporzione.
• Tenere sempre un po’ di farina da parte e cercare alla fine, di ottenere una pasta abbastanza soda. La pasta tenera è difficile da stendere.

Procedimento

Quando le uova sono ben amalgamate, bisogna incorporare la farina dai bordi cercando di non rompere la conca. Non appena tutta la farina sarà intrisa, cominciare a lavorare con le mani e con l’aiuto di una spatola, ripiegare le briciole d’impasto in modo da compattarlo. Nel mettere mano all’impasto, serve molta delicatezza e soprattutto movimento di polso. La pasta deve essere spinta verso l’esterno con la parte finale del palmo. Saranno necessari almeno dieci minuti di lavoro, e passato questo tempo si otterrà un impasto morbido e setoso.

Pasta Fatta In Casa 

In seguito bisogna formare una palla, conservandola coperta da una ciotola rovesciata, o avvolta nella pellicola per almeno mezz’ora. Se tutto è andato bene, non servirà farina, imbracciare il mattarello e rullare appena appena l’impasto in una striscetta verticale. Rigirare di un quarto in modo che sia orizzontale e ripiegare i lembi esterni verso il centro. Spianare con leggerezza sempre verso l’esterno. A questo punto si è pronti a utilizzare la macchinetta.

Vari piatti a base di Pasta

Di seguito vi propongo un elenco di ricette che vi consiglio di provare:)

 
Trofie pesto e pachino
 
Pasta con sugo di melanzane e pomodorini
 
Penne speack e radicchio
Timballo di pasta
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Post: 14
(@veronicacarullo2)
Active Member
Registrato: 3 anni fa

Piatto di oggi🍝

Fusilli corti al ragù 😋

 

 

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Post: 0
Ospite
(@Anonimo)
New Member
Registrato: 1 secondo fa

Da buon casertano ecco tre piatti tipici della mia terra ed ovviamente buonissimi! Provare per credere!

Spaghetti allo scarpariello

Belli da vedere, gustosi da mangiare: gli spaghetti sono forse il prototipo ideale di pasta italiana. Benché i nostri lontani amici orientali ne rivendichino la paternità, siamo stati noi italiani a renderli uno dei piatti più famosi nel mondo. In ogni regione italiana è possibile gustare infatti una varietà infinita di combinazioni di primi con gli spaghetti protagonisti, e anche qui nel casertano abbiamo la nostra versione. Stiamo parlando dello Scarpariello di Aversa, piatto dalle origini antichissime e conteso – per quanto riguarda la sua nascita – con i napoletani. Il nome riprende la figura del calzolaio (o’ scarpar) perché consumato principalmente da questi artigiani. Spesso essi venivano pagati non in denaro, ma con prodotti locali come il pomodorino, strutto e peperoncino. Tornati a casa, le mogli utilizzavano poi il gustoso bottino per preparare la cena.
Secondo invece un’altra credenza popolare, il nome scarpariello riprende semplicemente la scarpetta finale.

scarpariello aversa
Scarpariello, noto piatto di Aversa

Pettolelle con fagioli

Altro piatto molto conosciuto sono le pettolelle (o pettole) con fagioli. Si tratta di un primo povero sempre dell’agro-aversano, diffusosi nel secondo dopoguerra. Vista la povertà che affliggeva gran parte del casertano, i contadini e le massaie si ingegnarono per sfruttare le poche risorse a disposizione. La particolarità di tale prelibatezza è infatti tutta nella pasta, realizzata al momento con ingredienti semplicissimi: farina, acqua, sale e, in alcune varianti, uova. Il taglio della pasta ricorda vagamente dei maltagliati o delle fettuccine corte, a seconda della zona e della tradizione locale. Il sugo è uno stracotto a base di fagioli cucinati, nella sua variante più ricca e complessa, come il ragù napoletano. La versione semplice e da single, invece, prevede un classico sugo a base di fagioli e odori vari. Aspetto fondamentale è che deve risultare azzeccat’ e collosa.

Pettole E Fagioli
Pettolelle e fasul

La paste’e’llessa, ovvero pasta e castagne!

Dalla zona aversana ci avviciniamo a Caserta, in quel di Macerata Campania. Qui è molto popolare un primo a base di pasta e castagne, conosciuto come paste’e’llessa (o più semplicemente pastellessa). La sua origine è legata alla figura di Antonio Di Matteo, in arte Zì Antonio ‘e Pastelless. Nel primo Novecento Zì Antonio aveva un’osteria molto popolare ed era solito servire, in occasione della Festa di Sant’Antuono, della pasta corta condita con un sugo a base di castagne lesse di Roccamonfina. Il piatto divenne subito famoso sia per la sua bontà che per la sua figura paterna, Zì Antonio, protagonista indiscusso dei festeggiamenti in paese.

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