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[SCOPRI L'ITALIA] Petralia Soprana, tesoro nel cuore della Sicilia


(@domenicot)
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Registrato: 3 anni fa
Post: 480
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https://www.italiani.it/petralia-soprana-borgo-sicilia/

La Sicilia è una terra magica, ricca di luoghi da scoprire. Nel suo cuore si trova Petralia Soprana, in provincia di Palermo. Dall’alto domina un paesaggio che varia dalle cime dell’Etna alla città di Enna, fino ai monti dell’area palermitana e alle vallate della campagna circostante.

La storia

Petralia Soprana era un centro di grande rilevanza già durante la dominazione greca e cartaginese. Fu di fatto la prima città a essere conquistata dai Romani, che la denominarono Petra, ben nota per essere tra le maggiori produttrici di grano di tutto l’Impero.

Il suo nome mutò in Batraliah, in seguito alla conquista araba, tramutandosi in una vera e propria roccaforte al tempo dei Normanni. I visitatori possono ammirare ancora oggi la struttura urbana tipica del Medioevo. Le strade del borgo sono alquanto strette e caratterizzate da un manto lastricato. Tanti gli elementi da ammirare, dai palazzi nobiliari alle stupende corti, dalle case in pietra alle chiese. Un luogo fermo nel tempo, di quelli che è ormai sempre più difficile individuare in Italia e in Europa. Il vecchio continente guarda al futuro ma qualche stralcio di passato resiste con le unghie e con i denti.

Petralia Soprana
Petralia Soprana – Fonte: facebook.com/comunepetraliasoprana/

Cosa vedere a Petralia Soprana

Sito nel Parco delle Madonie, tra 1100 e 1600 metri d’altitudine, l’antico borgo è una perla da scoprire, al di fuori dei canonici percorsi turistici. Il suo splendore è indiscutibile, come dimostra l’inserimento nel circuito culturale “Borgo dei Borghi”. Una deviazione d’obbligo per i veri viaggiatori, una volta giunti a Palermo. Il suo nome ha subito svariate modifiche, divenendo Petra Heliae (Pietra d’Elia) con l’arrivo dei Normanni. Una denominazione che faceva riferimento a un dirupo a ridosso del quale doveva sorgere la Chiesa di Sant’Elia nel IX secolo. Vi sono ben tre belvedere da ammirare. Si parte da quello di Loreto, che offre un colpo d’occhio eccelso, dall’Etna a Enna, da Caltanissetta alla vallata del fiume Imera. Il belvedere del Carmine, invece, volge lo sguardo verso la Sicilia occidentale. Il belvedere di piazza del Duomo, infine, mira a est, verso Gangi, con l’Etna sullo sfondo.

Una visita in città deve passare anche attraverso piazza Loreto, dove trova spazio la chiesa di Santa Maria di Loreto, con le sue guglie maiolicate, che vanta al suo interno l’ancona in marmo attribuita a Giandomenico Gagini. Da piazza San Michele, caratterizzata da una fontana circolare, si arriva a piazza del Popolo, sulla quale si affacciano il neogotico palazzo municipale e il palazzo Pottino, dei marchesi di Eschifaldo.

Petralia Soprana - Chiesa della Madonna di Loreto
Petralia Soprana – Chiesa della Madonna di Loreto – Fonte: Mediaterra CC BY-SA 3.0

Sorge nei pressi la chiesa del Collegio, eretta nel Settecento. In Piazza Fontana dei Quattro Cannoli è possibile apprezzare la fontana barocca in marmo di Billiemi, unica fonte dell’abitato per secoli. Come non soffermarsi ad ammirare la Chiesa Madre, risalente al XV secolo, che rispecchia in pieno l’architettura medioevale, che sorge su una piazza affascinante dal colonnato secentesco.

Cosa mangiare a Petralia Soprana

Non manca di certo la cucina tipica del luogo. Come potrebbe in un Paese come l’Italia e, nello specifico, in una regione come la Sicilia. A tavola si consumano piatti della tradizione mediterranea, con grande legame con l’agricoltura.

Da apprezzare soprattutto le minestre, le lenticchie aromatizzate con finocchietti, i ceci e le verdure selvatiche. Vi è una grande tradizione di formaggi, con pecorino fresco e stagionato, caciocavallo e ricotta fresca. Le carni allevate sono quelle di bovino di razza meticcia, ovino, coniglio, gallina e suino. Gustosa la salsiccia asciutta. I dolci sono di vecchia tradizione, dal “u risu duci” alla “natalizia cucchia”, fino al gustoso “aceddu”.

Fonte fotografia in evidenza: Petralia Soprana: Filippo Piazza CC BY-SA 3.0


   
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