Se si parla di pizza a Palermo non si può fare a meno di assaggiare il caratteristico sfincione. Vi abbiamo spesso parlato di questo piatto tipico della tradizione siciliana. Un connubio, quello tra pizza e sfincione, legato ad una lunga storia e a tradizioni che nel tempo si sono tramandate di generazioni. E allora quest’anno in occasione della Giornata mondiale della pizza, che si svolge il 17 gennaio, vogliamo celebrare l’evento proponendovi la ricetta di questa specialità. Ma anche raccontarvi la sua storia e qualche curiosità.

 

Pizza, ecco la storia dello sfincione palermitano

Considerato uno dei piatti tipici dello street food, lo sfincione palermitano si può gustare in tutte le pizzerie e rosticcerie del capoluogo. Ma sapete qualcosa sulla sua storia? Si racconta, tra leggenda, invenzione e verità, che lo sfincione venne realizzato la prima volta dalle suore del Monastero di San Vito a Palermo. Il termine pare derivi da un parola araba ed è stato utilizzato per indicare la particolare morbidezza di questa speciale pizza. Infatti lo sfincione palermitano non è altro che una pizza morbida farcita con pomodoro e provolone. Ne esistono poi diverse versioni. Lo si può trovare poi farcito in tanti modi e soprattutto in base alle feste può essere preparato con i tipici prodotti locali. Viene preparato in tutte le famiglie soprattutto a Natale.

E piace a tutti, ai grandi e ai piccoli. Sembra una classica pizza fatta in casa. Ma ci sono tanti segreti per fare un ottimo sfincione. Tradizioni tramandate e adattate alla modernità. Lo sfincione fa parte, di diritto, delle tipiche pizze siciliane. Esse si differenziano da quelle della tradizione napoletana per l’uso di alcuni ingredienti. Come acciughe sotto sale, capperi, cipolle, olive. E poi la lunga lievitazione: ma attenzione se si vuole fare una buona pizza siciliana occorre utilizzare farina di semola, assente nella pizza napoletana, realizzata con farina bianca.

Lo sfincione, i segreti di questa specialità

Ma allora come si prepara lo sfincione? C’è da dire che ogni buon pizzaiolo lo prepara secondo le proprie caratteristiche. Tanto che molte ricette sono sbarcate anche in altre nazioni mantenendo in parte le loro caratteristiche originarie. Infatti si racconta che persino in New Jersey si indica col termine inglese “sicilian pizza” la versione italoamericana dello sfincione.

Quindi per chi vuole cimentarsi con la preparazione di questa specialità basta seguire alcuni semplici passaggi. Impastare in una planetaria la farina setacciata, il lievito disidratato e il malto. Aggiungere poi 35 grammi di olio e dopo il sale. L’impasto va poi trasferito su un piano di lavoro. Formare una sfera e mettere a lievitare l’impasto in una ciotola per almeno tre ore. Il condimento può variare. Innanzitutto occorre preparare la cipolla. Basta stufarla con un po’ di olio e acqua.

 

Aggiungere poi i pomodori pelati, sale e pepe. Cuocere per 30 minuti. Preparare poi il caciocavallo, tagliandolo a cubetti. Va poi tostato il pan grattato in una padella con 20 grammi di olio. L’impasto va poi messo in una teglia e lasciato a lievitare altri 30 minuti. In seguito va messo il pecorino grattugiato ed il caciocavallo, le alici, il pomodoro precedentemente preparato. Concludere la preparazione con l’aggiunta di origano e il pangrattato tostato. Lo sfincione va poi cotto in forno preriscaldato a 200 gradi per circa 50 minuti. Questa pizza speciale è adesso pronta per essere gustata.

Immagine di copertina: “Sfincione palermitano#6” by Rino Porrovecchio is licensed under CC BY-SA 2.0