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Taddi di cucuzza: la zuppa estiva


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(@raffaellanatale)
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Registrato: 4 anni fa

https://catania.italiani.it/scopricitta/taddi-di-cucuzza-la-zuppa-estiva/

Continuiamo a parlarvi della buona cucina catanese con un primo piatto, una zuppa che si mangia in estate. La tipica pasta che taddi di cucuzza.

Cosa sono i taddi di cucuzza?

In italiano i taddi si chiamano tenerumi. Si tratta delle foglie tenere della zucchina lunga, detta anche zucchina serpente. La sua lunghezza può raggiungere anche più di un metro. Lunga, stretta e verde chiara. All’interno è bianca e si può cucinare in tantissimi modi. La zucchina cresce solo nel periodo estivo e quasi escusivamene in Sicilia. Per questo motivo, le sue foglie e la relativa zuppa sono uno dei piatti tipici di Catania.
Il periodo di raccolta va da giugno a metà ottobre. I tenerumi hanno proprietà diuretiche e rinfrescanti.

Zucchina lunga o serpentina

Zucchina lunga o serpentina

I taddi nella storia

I taddi di cucuzza sono parte integrante della storia gastronomica catanese. Pare che la cucuzza bianca o serpentina, venisse coltivata già dai Fenici e ha sempre trovato grande diffusione soprattutto nelle comunità contidine. Tutt’oggi nonostante vari chef hanno rinventato il piatto, noi consigliamo la ricetta classica. Abbiamo incontrato la Sig.ra Rosalba, mentre li comprava al mercato e le abbiamo chiesto come li cucina. Ecco cosa è venuto fuori.

Come si cucina a pasta che taddi?

La ricetta è molto semplice. Pochi ingredienti e tutti di stagione: un paio di mazzi di taddi di cucuzza, pomodori freschi, aglio, olio, sale, peperoncino e pepato grattuggiato.

Il procedimento per cucinarli richiede solo pochi passaggi. Come per tutte le verdure, vanno lavate sempre bene le foglie sotto acqua corrente. E’ consigliabile pulire tutti i filamenti, in modo da mangiare solo i fiori e le foglie.
In una casseruola mettere uno spichio di aglio ed un filo d’olio e lasciare andare per circa un minuto. Aggiungere le foglie dei taddi ben asciutti e lasciarli cuocere per qualche minuto. Aggiungere sale, pomodoro freschi o qualche cucchiaio di passata di pomodoro. Un pizzico di peperoncino e aggiungere un bicchiare di acqua in modo che non aderiscano al tegame. Lasciare andare fino a che i taddi non diventino morbidi. Aggiungere altri due bicchiari di acqua e preparare la pasta. Gli spaghetti vanno spezzati in circa 4-5 parti e buttati giù. Non appena è cotta, il piatto è pronto. Condire rigorosamente con pepato grattuggiato.

Pasta Che Taddi

Pasta che taddi con una spolverata di pepato

I tenerumi del commissario Montalbano

Vi lasciamo con due righe del racconto “Il cane di terracotta” del maestro Andrea Camilleri. Il testo è tratto dai racconti ispirati alle vicende del Commissario Montalbano.

“Il tinnirume, foglie e cime di cucuzzeddra siciliana, quella lunga, liscia, di un bianco appena allordato di verde, era stato cotto a puntino, era diventato di una tenerezza, di una delicatezza che Montalbano trovò addirittura struggente. Ad ogni boccone sentiva che il suo stomaco si puliziava, diventava specchiato come aveva visto fare a certi fachiri in televisione.
“Come lo trova?” spiò la signora Angelina.
“Leggiadro” disse Montalbano. E alla sorpresa dei due vecchi arrossì, si spiegò. “Mi perdonino, certe volte patisco d’aggettivazione imperfetta”.

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