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[TRADIZIONI] È arrivatu ‘u juarnu a Madonna


(@domenicot)
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Post: 480
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https://conflenti.italiani.it/e-arrivatu-u-juarnu-a-madonna/

È arrivatu u juarnu a Madonna! Il culto per la Vergine di Visora affonda le sue radici in cinque secoli di storia. In questo brano ricordiamo ai nostri lettori come si svolgeva la tradizionale festa in onore della Madonna negli anni Cinquanta del secolo scorso. Un tuffo nel passato ricco di emozioni e ricordi in cui ogni conflentese può ritrovare qualcosa di se, della propria famiglia, di quelle tradizioni che ci accompagnano per tutta la vita.

E’ arrivatu ‘u juarnu a Madonna

Oggi è giorno de fera e tutte le famiglie l’attendono per mesi per poter fare i loro acquisti. Che meraviglia stamattina camminare tra le cocherie affollatissime. Fumo dei fuochi con cui si arrostisce la  carne di capra, per la delizia degli adulti,  baccalà fritto, l’immancabile spezzatino e panini ccu sazizza. Ogni catuaju diventa na cocheria, tavuluni e vancarieddri de fiarru mentre il vino brilla nei quartini i quali si riempiono e si svuotano con incredibile rapidità.

Processione della Madonna
La festa in onore della Vergine di Visora

Ho indossato finalmente il vestito che Luicina a tadora mi ha cucito con la stoffa che mamma ha comprato da cummari Misía. Sono arrivati gli zingari, anche loro concorrono a dare una nota di indimenticabile folclore alla fiera tra  palette, tribbiti, zappuni. Faccio un giro tra le bancarelle: devo comprare le scarpe nuove. Panni, vestiti, pentolame, piatti, bicchieri, vasi di terracotta grandi e piccoli, attrezzi agricoli… c’è di tutto! Noi ragazzi di solito compriamo nu viscarualu, c’è chi acquista l’organetto, qualche giocattolo e l’immancabile gazzosa. Sutta a ceddra è arrivato il bestiame proveniente da tutto il circondario riunito in grandi mandrie sembra uno spettacolo da far west. Qui si mescolano pecore, buoi, maiali e asini. Bestie che in mezzo a tale confusione si mantengono  tranquille quasi in segno di devozione. Esposte e valutate dai contadini stipulano contratti e ccu na stritta de manu si prendono accordi. Rimangono a  mangiare e dormire per le strade, bivaccando e dormendo per terra, prima di consegnare i capi di bestiame.

La festa della Madonna

Sulla piazza del Santuario e nelle vie adiacenti sono collocate molte bancarelle con ogni sorta di cibarie: castagne e fichi secchi, prugne, lupini, ciciari arrustuti e nuciddre americane.
I merciaiuali non riescono di certo a raccogliersi nella preghiera, con quella mente tanto presa dagli affari, dal denaro, insomma dai propri impellenti interessi del momento. Venuta l’ora del desinare, qualcuno si reca alla trattoria Calabria. Osservo un uomo tirare fuori dal proprio cannistru il cibo portato da casa. Disposto in una nitido sarviettu che mette sulle proprie ginocchia e mangia con tanto gusto non dimenticando di dare una occhiata al bestiame. Mi incammino versu e destre dove ci sono i venditori de miluni e ficunniane. Anche quest’anno è arrivata Rusina! Russe e jianche e ficunniane per lei sono come rose spinose. Per renderle inoffensive le tiene a nnu catu d’acqua ma, le sue mani dure e incallite, non hanno problemi a re munnare.

La Madonna trasportata in processione su un camioncino

Entro in chiesa! Uno storpio lecca il pavimento dall’ingresso all’altare mentre due buoi inghirlandati di nastri colorati de sordi e carta offrono alla Madonna il voto. Tra applausi e Evviva Maria la Madonna è pronta ad uscire dalla chiesa. La gran parte dei devoti esce, cerca posto all’esterno per assistere all’uscita della statua. Viene posta sul trono processionale e tra lo scoppiettío di fruguli viene portata davanti a ru chjiuppu ed  esposta alla libera venerazione dei fedeli.

Un rito che si ripete da cinque secoli

Davanti, il parroco e gli altri religiosi circondati dalle autorità civili e dai capi delle forze dell’ordine vestiti in alta uniforme. Dietro, è posizionata la banda musicale; segue un enorme corteo di devoti formato da cujjintari e dagli emigrati ritornati in paese per l’occasione. Ci sono anche numerosi turisti che, incuriositi, rimangono incantati dal sontuoso spettacolo di fede. Durante la processione le donne intonano canti mariani, alcuni in forma dialettale, dedicati esclusivamente alla Madonna. La processione così composta scende lungo le vie del paese per poi ritonare a Visora. E come si dice “passatu u santu, passata a festa“! La gioia si mescola alla malinconia e la festa Mariana giunge quasi al termine.


   
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