Written by Un cantautore che ha contribuito a rendere grande la musica leggera italiana. Un uomo fuori dai parametri sociali e anche musicali. Rino Gaetano è un artista musicale ricordato tanto affetto dagli italiani e dalle italiane. Una figura che ancora avrebbe potuto dare tanto, se non fosse stato per la scomparsa prematura. Lo ricordiamo qui, su noi.Italiani.it, a quarant’anni dalla sua morte.
Cenni di vita di questo musicista dinamico
Rino Gaetano (nome completo Salvatore Antonio Gaetano) nasce a Crotone il 29 ottobre 1950. La famiglia, gli anni precedenti, aveva vissuto difficoltà (ovvero lo sfollamento) a causa della guerra. A 11 anni Rino fu mandato a studiare presso un istituto ecclesiastico. Qui il ragazzo scoprì la sua dote canora, con la composizione del poemetto E l’uomo volò. A 17 anni Rino Gaetano si trasferì a Roma, cercando di dispiegare il suo coinvolgimento verso il canto. Infatti nel 1968 creò, assieme a degli amici, il gruppo musicale Krounks, che eseguiva cover. Rino Gaetano nel 1969 si accostò anche al teatro. Frequentava il Folkstudio, locale romano in cui si esibivano artisti come Venditti e De Gregori. Da qui emerge la sua vera e propria indole, ovvero l’ironia. Essa traspare dai suoi testi e dal modo di cantare.
L’esordio musicale avvenne nel 1972, grazie alla casa discografica It, con i brani Jacqueline e La ballata di Renzo. L’anno seguente Rino incise I Love You Marianna. E’ del 1974 il suo primo album Ingresso Libero. Dopodiché un successo dietro l’altro: Ma il cielo è sempre più blu (1975, singolo); Mio fratello è figlio unico (1976, album). Ancora: Aida (1977, album); Nuntereggae più (1978, album). Rino Gaetano partecipò al Festival di Sanremo del 1978 con il brano Gianna. La sua apparizione fu davvero elegante e segnò un punto di svolta per il cantante. Da allora questi studiava con molta precisione la scenografia delle esibizioni. Il suo ultimo album è Io ci sto, con l’intento di rappresentare l’Italia in tutte le sue contraddizioni e sfumature.
La morte di Rino Gaetano avvenne il 2 giugno 1981. Dopo una serata passata nei locali ci fu lo scontro con un camion. Si cercò di salvare la vita al cantautore ma non fu soccorso in tempo poiché non si trovava un posto letto. Questo suscitò polemiche e pure un’inchiesta. Il musicista è sepolto al cimitero del Verano.
Stile e contenuti nella musica di Rino Gaetano
Il brano La ballata di Renzo è come se preannunciasse la scomparsa del cantautore. Il personaggio, Renzo per l’appunto, muore in circostanze analoghe.
La musica di Rino Gaetano richiama il nonsense. I suoi sono testi costituiti da parole le quali, accostate tra loro, sono apparentemente prive di significato. Il cantautore si avvaleva di giochi di parole, inglese maccheronico, termini surreali che talvolta rasentavano la demenzialità. Rino ricorreva a tutto ciò per trattare temi di una certa valenza. Attraverso l’ironia e il sarcasmo il musicista portava avanti argomenti di un certo spessore. Parole e frasi ad effetto, richiamanti la giocosità, che si riferivano ad emarginazione, emigrazione, questione meridionale, alienazione da lavoro, corruzione della classe politica. Particolarmente, in merito a quest’ultima, Gaetano traeva spunto dal teatro dell’assurdo. L’intento era esprimere nei suoi testi le contraddizioni della classe dirigente.
La musica di Rino Gaetano evoca leggerezza, spensieratezza, ma non banalità. Il cantautore, infatti, intendeva trasmettere specifici messaggi di carattere sociale senza appesantire il pubblico, già provato dalle difficoltà cui si riferiva. Uno spirito libero, che in nessuna corrente di pensiero politico si identificava. Un artista che aveva fatto della musica non solo una fonte di intrattenimento, anche un carattere ludico e di impegno civile. Un uomo che andava oltre ciò che era prestabilito e convenzionale. Rino Gaetano era tutto questo.
