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Pacentro, in provincia dell’Aquila (Abruzzo), è un incantevole borgo medievale ubicato nel Parco Nazionale della Maiella. Considerato uno dei più belli d’Italia, questo paese, che supera di poco i 1.200 abitanti, è arroccato a 700 metri d’altitudine, ma l’altimetria del suo territorio va dai 430 ai circa 2800 metri del monte Amaro. Il territorio montano consente di fare escursioni che conducono in luoghi spettacolari, come la Cascata del Vallone o il Passo San Leonardo. Il bosco, ricco di faggi, querce, pinete, è abitato da volpi, scoiattoli, lupi e rapaci. Diverse sono le sorgenti che lo attraversano, con le loro limpide acque.
Narra la leggenda
Pacentro, secondo un’antica leggenda, sarebbe stato fondato da Pacinus. L’eroe troiano, dopo essere stato lasciato da Enea sulle rive del Tevere, si sarebbe spinto nel Sannio, poi, giunto ai piedi del Monte Morrone, vi avrebbe fondato il paese. Questo piccolo borgo è famoso nel mondo, oltre che per le bellezze naturalistiche e architettoniche che custodisce, anche per aver dato i natali alla famiglia della cantante Madonna.
Il castello Cantelmo-Caldora
Pacentro si caratterizza per il suo castello medievale dalle cui torri si gode di una vista mozzafiato. Edificato dai Normanni, nell’XI secolo, il maniero, che domina la Valle Peligna, ha una base trapezoidale circondata da tre torri a forma quadrata (due di queste sono merlate e risalgono al XIV secolo) e tre a forma cilindrica (del XV secolo). In seguito alla parziale distruzione a opera di Federico II di Svevia, la fortezza fu restaurata e potenziata dal condottiero Giacomo Caldora.
Passò poi in mano a vari signori che lo abitarono (Caldora, Cantelmo, Orsini, Colonna, Maffeo Barberini), fino all’abbandono e al successivo restauro. La struttura presenta una doppia cinta muraria: quella esterna, più recente e meglio conservata, e quella interna, più antica e rovinata. Dal 1957 il castello è di proprietà del Comune. Grazie ai numerosi restauri e alle opere di consolidamento effettuate dagli anni ’60 in poi, buona parte di esso si può visitare su prenotazione.
Il borgo antico
Pacentro è un borgo dalle mille sorprese. Una passeggiata lungo le sue vie consente di scoprire luoghi e cose di grande interesse artistico, storico e culturale. Fra questi c’è la cosiddetta “pietra tonna” o “dello scandalo”. Si tratta di una grossa pietra incavata, che un tempo veniva utilizzata come unità di misura del grano. Su di essa era obbligato a sedersi, completamente nudo, chi non onorava i propri debiti, così che i passanti potessero deriderlo. Da vedere sono anche un’antica vasca che fungeva da lavatoio pubblico, detta “canaje” (la cui forma ricorda lo scafo di un’imbarcazione), la Casa Museo di Marlurita (un sito etno-antropologico) e il Pastificio Morrone (un sito di archeologia industriale). Molto belle e antiche sono le chiese (la chiesa di Santa Maria Maggiore, quella di San Marcello, di San Marco, il Convento francescano dei Minori Osservanti, l’Eremo di San Germano), che insieme ai palazzi signorili dai magnifici portali e alle fontane arricchiscono il borgo.
I graffiti di Colle Nusca
Nei pressi di Pacentro, si trova la Grotta di Colle Nusca, in cui sono visibili tracce lasciate dagli uomini primitivi. Si tratta di graffiti, realizzati con l’ocra rossa. Essi raffigurano otto uomini armati di archi e frecce che seguono un sacerdote o capo tribù. Sono presenti anche pitture di animali (un pesce e una lucertola) e scena di caccia. Per l’alta valenza storica, il sito merita d’essere visitato.
Le tradizioni
Pacentro vanta anche delle caratteristiche tradizioni secolari. Una fra tutte è la “corsa degli Zingari“, che si svolge la prima domenica di settembre in occasione delle festa della Madonna di Loreto. I giovani del paese salgono sulle pendici del Colle Ardinghi, di fronte al paese, e al suono della campana della chiesetta dedicata alla Vergine si lanciano scalzi lungo il ripido e aspro sentiero che conduce alla chiesa, riportando non poche ferite. Il vincitore riceve un premio in denaro e un pezzo di stoffa, di solito utilizzato per confezione un vestito nuovo. Un’altra tradizione importante è una rievocazione medioevale: il “Matrimonio dei Caldoreschi“.
Si svolge nella terza settimana di agosto e include percorsi culturali e folkloristici, fino a terminare con il matrimonio del conte Jacopo Caldora con la contessa di Popoli, presso il castello. A metà agosto, invece, si celebra l’Arrolamento della Gente d’Arme, una rievocazione storica in costume che ricostruisce l’arruolamento e l’investitura dei cavalieri da parte del signore di Pacentro, nel 1450. Il corteo parte dal castello e si snoda attraverso i suggestivi vicoli del borgo antico. All’inizio di agosto, inoltre, ha luogo una delle tradizioni gastronomiche più attese: la sagra della Polta. La polta è un gustoso piatto contadino a base fagioli, patate e cavoli bolliti e poi soffritti con aglio, olio e peperoncino. Insomma, Pacentro è un paese dalle mille sfaccettature, che incuriosisce e cattura i visitatori.
(Foto: Comune di Pacentro sito web; Pacentro Pagina Facebook)