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‘Con internet più vicini agli emigrati italiani’. Intervista a Giovanni Paola, ex Sindaco di Conflenti

Tanta gente sta arrivando a itNoi.it. Una community giovane, nata con l’idea di fare incontrare coloro che amano l’Italia e l’Italianità. Molti sono ragazzi. Spesso discendono da nonni italiani. Altre volte è gente che ama semplicemente il nostro Paese che ha visitato durante viaggi turistici ma anche di lavoro. Altre volte, come in quest’ultimo caso, sono italiani spinti dall’amore per l’Italia e dalla voglia di leggere le cose belle che noi italiani riusciamo a realizzare. E’ questo il caso del cardiologo Giovanni Paola, ex Sindaco di Conflenti, un paesino calabrese, che ci ha trovati digitando su internet semplicemente il termine “italiani”. E poi la grande sorpresa di scoprire che dietro quel progetto c’è un suo “carissimo amico”, il fondatore di italiani.it Gerardo Ferlaino.

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Giovanni Paola in uno dei momenti della sua intensa carriera nella pubblica amministrazione

Giovanni Paola non è un primo cittadino qualunque. Ha un’ampia carriera all’interno della Pubblica Amministrazione, ma soprattutto di grande impegno nella promozione della propria terra, di legami con l’estero e gemellaggi culturali in Europa. Giovanni Paola è stato Sindaco, ma anche Presidente del consiglio provinciale di Catanzaro. Ha rappresentato le Comunità montane locali. È stato a capo del Consorzio del Giubileo che ha curato negli anni 2000 tutti gli itinerari calabresi dei Santuari Mariani.

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Giovanni Paola si è recato a Buenos Aires in veste di Sindaco di Conflenti per incontrare gli emigrati calabresi

Se volessimo citare tutto il suo percorso, non ci basterebbe un’intervista. Ci piace, però, sottolineare che questo cardiologo, impegnato così profondamente nel sociale, è arrivato sul nostro sito, andando alla ricerca di informazioni che riguardassero l’Italia. Ci ha detto di aver trovato un’ambiente “piacevole” e “familiare”. D’essere stato subito “ben accolto e introdotto nella community”. “Il senso di accoglienza che si avverte – ha sottolineato – la dice lunga sulla cura che si dedica a questo progetto. Ti spinge a voler contribuire in modo importante e costruttivo”. Il tutto, ha indicato Giovanni Paola, “in modo semplice anche per chi, come me, non è uno stratega della tecnologia”. Ma di quest’uomo esilarante, che è stato un piacere ascoltare e intervistare, ci fa piacere raccontare del suo forte legame con gli emigrati conflentesi e dei suoi viaggi in America.

Lei ha avuto modo di rappresentare il suo Comune all’estero. Ci racconta questa esperienza?

Appena mi sono insediato, il mio pensiero è stato quello di ristabilire i legami con i conflentesi che si erano trasferiti all’estero. Prima di me non lo aveva fatto nessuno e neanche dopo per quanto sappia. Con poche risorse a disposizione e autotassazione, nel 1993 ho attraversato l’Oceano per far visita ai conflentesi che vivono in Argentina e Canada. Un viaggio memorabile e di grande emozione. Il viaggio in Argentina è stato straordinario per il grande calore umano che questa gente riesce a trasmettere. Ma anche per il desiderio che hanno di rapportarsi con le istituzioni italiane. Io in quel momento rappresentavo il mio Comune con sentito orgoglio. Appena giunto, ho fatto visita ai nostri emigrati morti e sepolti a Buenos Aires e Lanús. Quest’ultimo è un centro dove sono presenti importanti colonie di conflentesi. Anche la Farmacista del luogo, Marotta, è originaria di Conflenti. Si immagini il piacere e la felicità nell’incontrare questa gente. I miei compaesani. Stesso slancio emotivo l’ho trovato a Toronto.

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A sinistra Giovanni Paola. Una delle principali vie della capitale argentina

Quali sono le prime sensazioni che ha provato incontrando questa gente?

Sono rimasto piacevolmente colpito dal mantenimento delle tradizioni che da noi si stanno perdendo. Hanno una profonda volontà identitaria e si sentono fortemente italiani. Un senso di appartenenza che ho riscontrato soprattutto in Argentina dove non c’è, a differenza del Canada, un’economia prorompente. Oggi la comunicazione è molto più semplice. La diffusione di internet ha permesso di agevolare le relazioni e accorciato le distanze. Sono molto felice per questa intervista perché so che molti conflentesi che ho incontrato in Argentina e Canada mi leggeranno e a loro voglio trasmettere il mio sentimento di amicizia e vicinanza.

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Un altro dei significativi momenti del viaggio di Giovanni Paola in America

Vuole inviare un messaggio alle nuove generazioni di italiani che vivono all’estero?

A loro dico di mantenere forte il legame con le origini. Oggi è tutto più facile grazie alla tecnologia che ci avvicina, annullando le distanze.

Sa che la Fondazione italiani.it per il secondo anno consecutivo offrirà delle borse di studio ai residenti in America Latina che vogliono imparare l’italiano?

E’ una splendida iniziativa che avvalora ancora di più la mia convinzione che italiani.it sta facendo un ottimo lavoro per avvicinare questa gente all’Italia. Si tratta di giovani che non vivono la nostalgia diretta come i loro nonni o genitori che hanno lasciato questa terra. Quella dei figli e dei nipoti io la definisco “penombra nostalgica”. Intercettare questa frangia è una scommessa importante che spero venga vinta.

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Un altro scatto del viaggio in America

Vuole raccontarci di qualche conflentese famoso all’estero?

Durante il mio mandato, facendo un’accurata ricerca negli archivi comunali, ho scoperto che un nostro conflentese era partito nel 1920 con direzione Stati Uniti. Come lui tanti in quegli anni. Si trattava di Rosalbino Grandinetti, un falegname d’arte dotato di grandi capacità. All’epoca bisognava fornire una motivazione quando si andava a cercar fortuna altrove. Lui scrisse che aveva delle figlie femmine e voleva raggiungere un certo agio economico per la dote delle sue ragazze. Approfondendo le ricerche sono arrivato a scoprire che Rosalbino era il nonno di Russell Grandinetti, il vicepresidente di Amazon. Vi rendete conto? Questo giovane, nato a New York e laureatosi a Princeton, è uno dei manager più brillanti del mondo. Russell aveva un nonno conflentese e una nonna napoletana. Noi abbiamo insignito Russell Grandinetti della cittadina onoraria con grande soddisfazione ed emozione.

I calabresi all’estero hanno sempre belle storie raccontare…

E’ vero. La maggior parte di quelli che partivano erano animati da grande volontà di lavoro. Hanno lavorato tanto. Il lavoro paga sempre e i risultati lo dimostrano. Oggi la tecnologia aiuta molto. Un tempo si pagavano tanti soldi per una telefonata all’estero. Oggi si può parlare con tutto il mondo grazie a internet e ci si può anche vedere. Il tutto senza costi aggiuntivi. Ben vengano, quindi, tutte le iniziative come quella di italiani.it che consentono di riavvicinarci agli emigrati.  

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A sinistra Giovanni Paola. Un altro scatto del viaggio a Buenos Aires per conoscere i conflentesi emigrati

Ci racconta qualche episodio particolare del suo viaggio a Buenos Aires?

Io mi considero un pioniere delle tecnologie nelle relazioni con gli emigrati. Le spiego meglio. A Buenos Aires, alla manifestazione con tutti gli emigrati di Conflenti ci fu un bagno di folla. Era, infatti, la prima volta che un Sindaco si spostava in quelle città per conoscere i concittadini. Volevo far partecipare a ogni costo anche il parroco del nostro paese, Don Adamo Castagnaro, lo chiamai con uno dei telefoni col filo dell’epoca, alzando in volume in modo che tutta la sala potesse sentire in diretta il suo intervento. Fu un episodio meraviglioso di tecnologia arcaica che varcava i confini per arrivare al cuore della gente. Oggi grazie a siti come italiani.it, questo avviene quotidianamente e con grande semplicità.  È bene, quindi, che queste iniziative vengano portate avanti.

Cosa le farebbe piacere trovare su questa community?

Viaggiando per il Canada e l’America Latina, mi sono reso conto che tradizioni da noi scomparse, sono ancora diffuse e molto forti in quei luoghi. Mi riferisco soprattutto alla cucina. Ho mangiato cose ottime realizzate con prodotti di qualità che arrivavano direttamente dalla Calabria. Su italiani.it mi piacerebbe leggere cose di questo tipo. Sapere quanto della tradizione calabrese sia stata esportata in quelle terre e quanto sia stato contaminato da nuove usanze e tradizioni apprese in America. Diventerebbe un importante contributo da preservare gelosamente e tramandare alle nuove generazioni. In questo le nuove tecnologie possono dare un importante contributo e spero che voi di italiani.it continuiate a contribuire a questa opera di promozione e preservazione.

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