I più giovani di loro hanno 19 anni il più “vecchio” 24. E hanno deciso di scommettersi per il proprio territorio, di fare parte della grande famiglia di italiani.it, perché amano la loro terra e vogliono raccontarla. Oggi vi presentiamo il team più giovane di italiani.it. E’ quello di itBelpasso, paese in provincia di Catania, dove nacque Nino Martoglio, uno dei pilastri del teatro dialettale siciliano. A coordinare il gruppo è Gabriele Privitera. Ne fanno poi parte Alfio Guglielmino, Simone Longhitano, Marco Asero. “Ragazzi desiderosi di poter raccontare ciò che più li emoziona della propria città – raccontano -. A partire dalla sua storia, dai suoi personaggi e dalla cultura letteraria e storica di cui Belpasso può certamente vantarsi”. E così parte anche da loro un invito ai giovani a far parte del network, per costruire insieme grandi cose.
itBelpasso e il desiderio di raccontare il proprio territorio
Si sono accostati al progetto di italiani.it qualche mese fa e da lì è nata la voglia di provarci. E già in poco tempo si sono fatti “notare”. Il blog di itBelpasso ha già avuto il plauso dell’amministrazione comunale e sono in cantiere tanti progetti anche con associazioni e scuole del territorio. “Raccontare è vivere, così come vivere significa raccontarsi nella propria storia e quella della propria città – spiega Gabriele parlando dell’adesione al progetto -. Ecco perché per me è importante poter conoscere e far conoscere di conseguenza, ciò che Belpasso ha da offrire, in un continuo scambio di storie e bellezze“.
E dalle pagine del loro blog i quattro giovanissimi raccontano di teatro, musica, monumenti e sculture. “Belpasso è questo ma anche molto altro – dicono -. Fu terra natale di grandi uomini che seppero tenere fede allo spirito combattivo di questa città. Qui nacque Nino Martoglio. Con le sue chiese e monumenti, la città di Belpasso è senz’ombra di dubbio la meta migliore se si vuole ammirare la bellezza offerta dai paesaggi etnei; non dimenticandosi però di fermarsi per un break alla pasticceria Condorelli, che grazie alle sue specialità ed eccellenze dona lustro (e dolcezza) alla città. Bisogna inoltre ricordare la storia di questa città, distrutta durante l’eruzione dell’Etna del lontano 1669.
Una storia difficile ma che la città ha saputo affrontare con determinazione e voglia di ricominciare, ricostruendo ciò che è stato distrutto. Una città ricca spiritualmente e culturalmente, accompagnata dall’antico suono del “Campanone di Santa Lucia”, vero e proprio padre della città. Basta farsi una passeggiata tra le vie della città per capire quanto essa possa offrire. Un museo a cielo aperto grazie alle sculture, esposte lungo le vie principali, scolpite dai più grandi scultori del territorio e non solo”.