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Assemblea antirazzista dello scorso marzo presso Officina Rebelde ph Angela Strano

Percorsi di solidarietà a Catania, uno sguardo

Il capoluogo etneo è una realtà sempre più difficile per chi lo abita, sia rispetto agli/le autoctoni/e, specie le fasce sociali più deboli, e per i/le migranti. Pertanto nel quartiere San Berillo si sono costituite delle realtà di organizzazione dal basso, le quali collaborano con altre già esistenti in città. Percorsi di solidarietà volti all’inclusione sociale, all’integrazione e a smontare ogni pregiudizio e stereotipo razzista.

Gambian Youth for changes

Un’associazione costituita da giovani gambiani, esistente dal 2018 e registrata nel 2023. I principi su cui poggia sono il mutuo aiuto, la collaborazione, l’aggregazione sociale. Nella Gambian Youth, vi sono sia i ragazzi giovani uomini integrati, sia chi ancora versa in difficoltà, anche pesanti. Per i/le migranti che arrivano in Italia il problema fondamentale è ottenere il permesso di soggiorno. Esso, infatti, rappresenta la chiave che permette di rivendicare vari diritti, come un lavoro in regola, la possibilità di essere curati/e o il poter affittare un appartamento con contratto regolare. Il permesso di soggiorno, quindi, dà dignità al/la migrante che lo ottiene, con la possibilità verso il riscatto sociale. Per chi, invece, è più difficile l’integrazione il rischio è prendere brutte strade.

La Gambian Youth si occupa del quartiere di San Berillo, garantendo la pulizia del quartiere e organizzando momenti di aggregazione. Tutto ciò avviene con la collaborazione di altri migranti abitanti la zona (nigeriani, senegalesi, somali, tunisini, ivoriani e altri), nonché col supporto di varie realtà catanesi. Sinergia con la LILA, la quale offre supporto soprattutto rispetto a formazione, prevenzione in merito alla salute, consulenza legale per ottenere il permesso di soggiorno. Intensa collaborazione pure con Trame di quartiere e Officina Rebelde.

Percorsi di solidarietà, presidio in occasione della giornata mondiale del rifugiato
Presidio dello scorso 20 giugno, in occasione della giornata mondiale del rifugiato Fonte Facebook

Percorsi di solidarietà, la cooperativa sociale Dokulaa

Nata negli anni 2016-2017, poi registrata nel 2023 con sede a Riposto, per volontà dei ragazzi gambiani nell’auto organizzarsi. Una cooperativa che offre la possibilità di lavorare in campagna sia a migranti, sia ad italiani, con un contratto regolare. Un aspetto che oltre a garantire la dignità, rispetta i diritti; risulta più facile rinnovare il permesso di soggiorno. La cooperativa Dokulaa costituisce un esempio chiaro della misura in cui risulta possibile creare la gestione dal basso, con la collaborazione tra i lavoratori che detengono i mezzi di produzione. Nessuna gerarchia, solo mutualismo e cooperazione.

I lavoratori di Dokulaa stipulano accordi coi proprietari terrieri, occupandosi principalmente di recuperare le materie prime della terra. Particolarmente è avvenuta la raccolta di olive lungo i terreni delle Madonie, di agrumi a Lentini, di pistacchi a Bronte, di limoni a Giarre, ma anche di uva e ciliegie. Si è in procinto di una concessione di comodato d’uso con un proprietario di Carlentini.

I soci di Dokulaa intendono dimostrare che la migrazione può risultare una risorsa: nel momento in cui i/le migranti assieme agli/le abitanti del luogo convergono nel formare delle alternative politiche e sociali, quali creare lavoro, con le materie locali di Madre Natura e rispettandone la ciclicità. Una controtendenza, quindi, in merito ai tempi odierni in cui il libero è sempre più invadente nell’economia di un luogo.

Percorsi di solidarietà con la cooperativa Dokulaa
Percorsi di solidarietà la raccolta delle olive alle Madonie della cooperativa Dokulaa Fonte Facebook

Percorsi di solidarietà, la campagna antirazzista

Nel corso dell’ultimo anno di lotta politica e sociale, Officina Rebelde ha intensificato le attività di cooperazione e collaborazione sia coi gambiani, sia con altri migranti abitanti San Berillo. Negli ultimi tempi in quartiere aumentano i raid e i blitz da parte della polizia; il clima repressivo si accentua. Vi sono infatti migranti che hanno molte difficoltà nell’ottenere il permesso di soggiorno, col rischio di essere espulsi. Un’altra aggravante è l’abolizione dell’umanitaria da parte di Matteo Salvini. Essa presentava un’ampia clausola per disporre di un permesso umanitario; adesso ristretta e valida solo per la protezione speciale.

Officina Rebelde porta avanti la campagna antirazzista poiché l’intento è lottare contro le discriminazioni e convergere verso tale scopo. Le iniziative antirazziste si sono sempre susseguite, negli ultimi mesi incrementate. Dalle giornate di aggregazione in quartiere alle varie assemblee, fino alla proiezione di un documentario sul caporalato nelle campagne ragusane lo scorso aprile. In tal senso la linea della cooperativa Dokulaa è proprio opporsi alle logiche di profitto e sfruttamento capitalistico.

I percorsi di solidarietà a Catania ricordano che è necessario uscire dalla logica di vedere chi viene da un altro paese come un nemico che toglie diritti. L’oppressione portata dal sistema socio-politico-economico concerne tutti e tutte, perché è il potere a determinarla e verso chiunque si ripercuote, seppur con delle varianti e gradazioni differenti.

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