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Sabrina Portale – itCatania: divulgatrice di cultura per la mia terra

Vi presentiamo Sabrina Portale del team di itCatania. Sabrina si racconta in maniera stupenda e ricca di dettagli. Dalla sua presentazione trapela un grande amore per la Sicilia e in particolare per la sua città, Catania. Nelle sue parole ne cogliamo il senso e i particolari. Comprendiamo il profondo amore per la sua Sicilia e per la sua professione. Sabrina non è solo una blogger, è molto di più. Comunica chiaramente il suo attaccamento ai luoghi in cui è nata e si è formata. Viene chiaramente fuori l’amore per il suo lavoro. Adesso sarà direttamente lei a raccontarvi di sé stessa.

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Sabrina Portale – itCatania

Mi chiamo Sabrina Portale, mi piace scrivere sugli altri, mi viene più facile, mentre quando si tratta di me, definire le caratteristiche che mi connotano è difficile. Prendo spunto per farmi conoscere da ciò che gli altri dicono di me, mi definiscono una “divulgatrice di cultura” perché sia nell’ambito professionale che extraprofessionale amo la storia, l’arte, la cultura, le tradizioni e i personaggi della mia amata Sicilia. Grazie a questa passione il legame con questa terra si è rinsaldato sempre più, portandomi a scoprire la mia identità, sempre più convinta del fatto che il legame con la propria terra natale è di fondamentale importanza per la vita di ognuno.

Oggi faccio l’insegnante di materie letterarie presso istituti statali di istruzione superiore, ma ho voluto mettermi alla prova facendo altri mestieri. Amo la musica e la letteratura che negli anni sono stati e sono una valvola di sfogo e i mezzi per esprimere al meglio la mia personalità. Gestisco su Facebook una pagina di approfondimento letterario cercando di veicolare la letteratura e i suoi contenuti in forma semplice e interessante. Amo il teatro, andare ai musei, leggere in gruppo e in modalità individuale, fare lunghe passeggiate, mettermi in contatto con la natura e scoprire, imparare, conoscere, confrontarmi. Ho condotto anche un approfondimento sulle cose migliori della Sicilia presso una stazione radiofonica locale e scritto articoli per il format “Buone notizie dalla Sicilia”.

Ho sempre voluto fare l’insegnante, oggi chi fa questo mestiere può essere considerato un vero e proprio eroe per le grandi responsabilità che ha addosso, non solo educative e disciplinari ma soprattutto umane.

In questi anni di collaborazione con itCatania.it, ormai quasi quattro, ho avuto tante belle esperienze, testimonianze, incontri che mi hanno segnato. Scrivere della mia terra, della mia città, del territorio circostante mi ha arricchito sempre più. Amo raccontare queste realtà variegate, scrivere dei luoghi da dove veniamo e siamo cresciuti, di quanto discretamente o indiscretamente ci plasmano e influiscono su di noi fino al nostro essere più profondo e contribuiscono a renderci quelli che siamo. Credo che per appartenere veramente a un luogo occorra innanzitutto riconoscerne la terra, la luce, la pioggia e i venti e le stagioni del tempo che si uniscono all’unisono con quelle della nostra anima. Questo l’ho imparato viaggiando per le maggiori città della Sicilia, facendo il lavoro di maschera e addetta all’accoglienza all’interno del teatro greco di Siracusa durante la storica stagione teatrale, o improvvisandomi guida turistica per le vie e le bellezze della mia città grazie all’esperienza de “La Via dei tesori”. Il dottorato mi ha portato a Palermo, l’attività di rappresentante nella provincia ragusana.

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Sabrina Portale

In vacanza sono stata nell’agrigentino e nel trapanese. In questo peregrinare ho posato il mio sguardo e lasciato la mia anima su ogni elemento naturale che caratterizza la mia terra: la luce accecante dell’estate che esalta la bellezza dei luoghi dove sono nata, la spuma dell’azzurro Ionio, il nero della pietra lavica, la terra argillosa rossa, la pietra bianca calcarea, il vento, la pioggia, il sole, i profumi, gli odori, i colori, i dialetti. Tutto ciò fa parte di me più di quanto io ne abbia consapevolezza.

La collaborazione con itCatania è sempre stimolante in quanto, spesso mi è capitato che molti lettori abbiano chiesto approfondimenti particolari o addirittura avuto la voglia di essere intervistati per raccontare la propria visione della città, della storia, dei suoi abitanti. È stato spesso uno scambio culturale e umano molto fruttuoso. Con alcuni sono nate delle vere e proprie collaborazioni oltre che amicizie, come nel caso di Andrea Finocchiaro, Giuseppe Costanzo, Obiettivo Catania, Ristoworlditaly. Ho cominciato quasi per gioco a scrivere della mia città, spinta dall’idea che si vive veramente un luogo solo, frequentando i posti e le persone. Non mi accontento di giudicare un luogo “bellissimo” o “bruttissimo”, io voglio provare a capirlo fino in fondo e così cammino, vado nei quartieri, faccio foto, cerco dettagli e particolari.

Metto nero su bianco gli aspetti belli ma anche quelli brutti di Catania senza edulcorare nulla. Ho provato a capirla questa città piena di contraddizioni: Catania è una bellissima città, ma semplicemente non è completamente organizzata e non è pulita. È davvero un peccato, soprattutto perché basterebbe davvero poco per valorizzare così tanta bellezza.

La “catanesità” è indescrivibile, puoi solo viverla, sentirla sulla pelle, provare a raccontarla e portare a casa una sensazione forte, che non potrai fare a meno di rivivere anche dopo il rientro o dopo una lunga permanenza in un altro posto. Catania è mille contraddizioni e tante bellezze, affascinante e “faticosa”, espone il meglio ed il peggio di sé in un frangente di secondo, ma resta tra i luoghi più amati. Ecco perché cerco di fissarla nei miei articoli.

La mia vita da pendolare mi ha portato sempre più ad apprezzare la mia Terra. Il motore che mi spinge a continuare questo progetto è l’amore per il mio territorio, che osservo spinta dalla curiositas. Nei miei articoli, cerco di raccontare quello che vedo, cerco di scrivere tenendo conto di quello che vorrei leggere.

Concludo prendendo in prestito le parole di uno dei miei autori preferiti, Italo Calvino il quale parla in due interviste, del 1983 e del 1985, dello scrivere. Calvino afferma: “Posso dire che scrivo per comunicare perché la scrittura è il modo in cui riesco a far passare delle cose attraverso di me, delle cose che magari vengono a me dalla cultura che mi circonda, dalla vita, dall’esperienza, dalla letteratura che mi ha preceduto, a cui do quel tanto di personale che hanno tutte le esperienze che passano attraverso una persona umana e poi tornano in circolazione. È per questo che scrivo. Per farmi strumento di qualcosa che è certamente più grande di me e che è il modo in cui gli uomini guardano, commentano, giudicano, esprimono il mondo: farlo passare attraverso di me e rimetterlo in circolazione. Questo è uno dei tanti modi con cui una civiltà, una cultura, una società vive assimilando esperienze e rimettendole in circolazione (1983)”.  […] “Scrivo per imparare qualcosa che non so. Non mi riferisco adesso all’arte della scrittura, ma al resto: a un qualche sapere o competenza specifica, oppure a quel sapere più generale che chiamano “esperienza della vita”. Non è il desiderio di insegnare ad altri ciò che so o credo di sapere che mi mette voglia di scrivere, ma al contrario la coscienza dolorosa della mia incompetenza (1985)”.

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