Written by Otto docu-serie Rai per combattere l’analfabetismo digitale e ‘unificare’ ancora una volta tutta l’Italia grazie alla tv. La televisione ha permesso di contrastare l’analfabetismo in Italia. Negli anni ’50 la Rai, grazie al mai dimenticato Maestro Manzi, ha contribuito all’alfabetizzazione ma soprattutto all’unificazione culturale del Paese grazie all’insegnamento dell’italiano. Oggi il nostro Paese si prepara a una nuova sfida. La tv pubblica, attraverso la piattaforma RaiPlay, e Tim lanciano insieme “Risorgimento Digitale”. Un viaggio speciale alla scoperta delle nuove abitudini e dei differenti stili di vita imposti dalla diffusione di internet.
Di che si tratta?
Ecco i dettagli del progetto: realizzare di 8 docu-serie con l’obiettivo di contrastare l’analfabetismo digitale. In altre parole, la Rai si rende ancora una volta, come fu allora con il Maestro Manzi, canale per diffondere conoscenza. A partire da oggi e fino al 26 aprile sarà, infatti, possibile raccontare le proprie esperienze digitali e candidarsi a protagonisti di una delle otto puntate e raccontare la propria storia di ‘Risorgimento Digitale’. Ogni episodio, della durata di circa 25 minuti, racconterà come è cambiata la vita del protagonista grazie alla tecnologia.
La mission: divulgare le nuove conoscenze tra tutte le fasce di popolazione e in tutto il territorio, affinché nessuno resti indietro. Così ha spiegato il presidente di Tim Salvatore Rossi, indicando che “oggi il nuovo alfabeto è quello digitale. Questa è la sfida”.
La Rai raccoglie così questa nuova e importante sfida. Elena Capparelli, Direttore RaiPlay, dichiara: “Siamo felici che la ‘casa’ di queste storie sia RaiPlay, la piattaforma del Servizio Pubblico, che tra i suoi obiettivi ha anche quello di promuovere l’alfabetizzazione digitale del suo pubblico, in particolare di quello più tradizionale”. Tim e Rai si sono, quindi, alleati per colmare le disuguaglianze di conoscenza su tutto il territorio perché la nuova Italia passa anche da qui. E attraverso iniziative come queste che si trasmette l’immagine di un Paese che sta cambiando e si prepara a nuove sfide culturali.
