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[SCOPRI L'ITALIA] Ponte dei Saraceni, luogo incantevole fra Etna e Simeto


(@domenicot)
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https://biancavilla.italiani.it/ponte-dei-saraceni-luogo-incantevole-fra-etna-e-simeto/

Il Ponte dei Saraceni è una struttura molto particolare che appartiene al territorio di Adrano, poco distante dalla nostra Biancavilla. Ecco la storia di questa suggestiva opera architettonica immersa fra le insenature laviche e i fondali su cui scorre il fiume Simeto.

La parte sommitale e attraversabile del Ponte dei Saraceni che sovrasta la Valle del Simeto 

La parte sommitale e attraversabile del Ponte dei Saraceni che sovrasta la Valle del Simeto

Il Ponte dei saraceni, l’origine

Il Ponte dei Saraceni, conosciuto anche come Ponte di Carcaci, fu costruito per collegare i territori di Catania ed Enna. Si trova in quello che possiamo definire come il cuore della Valle del Simeto, alimentata dal fiume siciliano più lungo.

Il ponte è stato realizzato in epoca romana, tra I e il II secolo d.C., successivamente ricostruito e riconvertito a nuova funzione attorno al XII, sotto il regno di Ruggero I di Altavilla. Non a caso poco distante da qui sorgevano i dongioni di Adrano, Paternò e Motta Sant’Anastasia.

La struttura faceva parte di un’antichissima strada, che dalla Sicilia nord-orientale, lungo il corso dei fiumi Alcantara e Simeto portava alla piana di Catania, con diramazioni per Regalbuto, Troina, Agira, Centuripe, Adernò, Paternò, Catania e Lentini.  Esso collega oggi il territorio di Adrano con quello di Centuripe.

Alcuni studiosi sostengono che il ponte fosse una parte importante dell’asse stradale delle viae frumentariae che conduceva le derrate frumentarie nei principali centri della Sicilia centro-orientale, dalla Piana di Catania fino ai porti.

Con l’arrivo dei Normanni e fino al XVIII sec., il ponte e il vasto territorio attorno ad esso divennero dominio dei Duca di Carcaci proprietari del borgo poco distante.

La denominazione

La denominazione di questo ponte trae dunque in inganno in quanto non c’è nessuna origine araba. Saraceno era il nome di un fiume che si collegava al Simeto. Esso nasceva dai Nebrodi e scendeva a valle passando dal territorio di Maniace. La tradizione popolare lo ha tramandato con questo nome nel corso del tempo.

La denominazione più corretta sarebbe Ponte Carcaci perché proprietà dei nobili geudatari.

Questo ponte si trova esattamente nella contrada chiamata ” Passo del Pecoraio”, legata a una leggenda popolare.

Fra Etna e Simeto

Il Ponte dei Saraceni divide l’Etna dalla catena montuosa dei Nebrodi; il fiume Simeto, durante il suo corso, ha incontrato la lava creando dei canyon. Il Simeto, fra le sue caratteristiche, presenta la peculiarità di essere caratterizzato da una variegata struttura geologica che prevede l’alternanza di cascate, gole e colate laviche.  

Il suggestivo incontro fra Simeto e lava dell'Etna crea questo particolare paesaggio su cui sorge il Ponte dei Saraceni

Il suggestivo incontro fra Simeto e lava dell’Etna crea questo particolare paesaggio su cui sorge il Ponte dei Saraceni

Il fiume precipita per un buon tratto nelle cosiddette “Gole” creando un naturale gioco d’acqua di grande suggestione. Le “Forre laviche del Simeto” sono gole, con pareti di altezza variabile tra i 5 e i 15 metri, scavate dal fiume nel basalto formatosi in seguito a colate laviche provenienti dall’Etna.

La forza vulcanica ha modificato il territorio creando questi elementi altamente suggestivi.

La struttura

Il ponte presenta una solida architettura in pietra; fu, come detto precedentemente, costruito dai Romani in muratura. Gli archi originari vennero rimaneggiati perché distrutti dall’irruenza del fiume. Con la dominazione araba il ponte venne ricostruito. Gli stilemi tipici dell’architettura romana, gli archi a tutto sesto vennero mantenuti e integrati con l’arco a sesto acuto, tipico dell’architettura araba. Gli Arabi ricorsero all’alternanza di pietre chiare e scure nelle ghiere degli archi. La struttura, dopo l’intervento degli Arabi, è divenuta più alta e slanciata con questi espedienti.

Dell’antica struttura oggi se ne conserva solo l’arcata maggiore centrale, in stile gotico. Le altre arcate furono distrutte dall’alluvione del 1948 e ricostruite in seguito. Il ponte è stato recentemente restaurato negli anni 2000.

Il Ponte dei Saraceni con l'alternanza fra arco a sesto acuto tipico dell'architettura araba e l'arco a tutto sesto romano

Il Ponte dei Saraceni con l’alternanza fra arco a sesto acuto tipico dell’architettura araba e l’arco a tutto sesto romano

Il “Ponte dei Saraceni”, una delle opere più storicamente interessanti del Medioevo siciliano

Dal 2015, esso si trova inserito nella lista dei trenta ponti più belli d’Italia occupando il sedicesimo posto. Viene considerato una delle più belle costruzioni medievali dell’intera Sicilia.

Il ponte affascinò diversi viaggiatori stranieri protagonisti del Grand Tour che lo raffigurarono in acquarelli ed incisioni varie. Spesso è stato anche utilizzato come location suggestiva in film o documentari.

Dall’anno 2000, il sito in cui sorge il Ponte dei Saraceni è all’interno del S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario) denominato Riserva Naturale “Forre laviche del Simeto“.

Un unicum

Questo costituisce un luogo dal grande valore geologico, storico e naturalistico. E’ un unicum in tutto e per tutto, soprattutto per i suoi più di mille anni di storia. Ci sono periodi in cui il Simeto è a secco ed emerge il territorio lunare. Tutt’attorno si trovano molti esemplari di flora e fauna tipici della zona. In particolare si trovano: oleandri, pistacchieti , ulivi, ficodindia, mandorle, agrumi. Presenti molti anfibi.

Il ponte è un monumento siciliano da far conoscere, fruire e valorizzare. Non è semplice raggiungerlo. La strada si presenta molto danneggiata e ricolma di rifiuti abbandonati.

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Il Simeto, Biancavilla e il Ponte dei Saraceni

Il Simeto attraversa anche il territorio di Biancavilla in varie zone.

Spesso molti sono i biancavillesi che si recano al ponte e nelle zone circostanti soprattutto nelle giornate di festa , durante le gite fuori porta di Pasqua, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno e nelle giornate estive per fruire della bellezza del posto, avere un contatto più diretto con la natura consumando tradizionali picnic.

foto di S. Portale; fonte: www.comune.adrano.ct.it/


   
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