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[SCOPRI L'ITALIA] Rieti: ombelico d’Italia dalla storia millenaria


(@domenicot)
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https://www.italiani.it/rieti-storia-curiosita/

Rieti è una città dalla storia millenaria la cui fondazione si perde nella notte dei tempi. Legata da sempre a Roma, già dai tempi di Romolo, è stata anche sede papale ed ha ospitato grandi personaggi, religiosi e non, da San Francesco a Giuseppe Garibaldi. Ombelico d’Italia (per via della sua posizione geografica), la città ha molto da offrire ai suoi visitatori, i quali possono fare un viaggio dall’età antica, fino alla contemporanea soltanto passeggiando per le sue vie e per le sue piazze.

Storia di Rieti, dalle origini al Medioevo

Secondo la leggenda fu la dea Rea a fondare Rieti (l’antico nome era infatti Reate). Secondo altri il nome si deve a Rea Silvia, madre di Romolo e Remo, che lì fu sepolta viva. Anche se i territori furono abitati già in epoca preistorica, la città crebbe in importanza grazie ai Sabini. Questo popolo, famoso per il “ratto delle Sabine” e per due dei sette re di Roma (Numa Pompilio e Anco Marzio), venne assoggettato completamente a Roma nel 290 a.C. grazie al console Manio Curio Dentato. Ad egli si deve la bonifica del Lacus Velinus che diede vita alla pianura reatina. Il legame di Rieti con Roma fu comunque forte.  Ciò lo si nota ad esempio dalle vestigia romane sul tratto della salaria (la vecchia via del sale) all’ingresso della città. Inoltre il poeta romano Marco Terenzio Varrone nacque a Rieti nel 116 a.C. (per questo chiamato “il reatino”).

Statua di Marco Terenzio Varrone a Rieti 
Foto: © Alessandro Antonelli – Wikimedia Commons (CC BY 3.0)

La cristianizzazione di Rieti iniziò nel I secolo d.C., ma soltanto nel V secolo (Alto Medioevo), la città ebbe la sua prima diocesi. Verso la fine del Cinquecento poi, la città divenne parte del ducato di Spoleto. Nel 1149 Rieti venne distrutta dall’assedio da Ruggero II il Normanno e, nel 1189 divenne comune guelfo, protetto dallo stato pontificio. Nel corso del XIII secolo venne eretta la cinta muraria. Inoltre la città divenne sede papale, ospitando i pontefici Innocenzo III, Onorio III, Gregorio IX, Niccolò IV e Bonifacio VIII. A Rieti soggiornò a lungo anche San Francesco d’Assisi. Nel 1223 a Greccio (a pochi chilometri da Rieti), Francesco fece realizzare il primo presepe vivente della storia, ma terminò anche la stesura definitiva della Regola francescana. La presenza papale fece crescere esponenzialmente la città. Questa vi rimase fino alla cattività avignonese.

L’Ombelico d’Italia nell’età moderna

Dopo alcuni secoli in cui fu dominata da famiglie nobili (ad esempio i Cecco Alfani), durante il Regno d’Italia napoleonico (1805-1814), Rieti fece parte del Distretto di Roma. Nel 1816, in seguito alla Restaurazione, la città tornò parte dello Stato della Chiesa. Cinque anni dopo, in città venne combattuta la prima battaglia risorgimentale (Rieti-Antrodoco), tra l’esercito austriaco del generale Frimont e le truppe del generale Guglielmo Pepe. Nel 1849 a Rieti soggiornarono per tre mesi Giuseppe Garibaldi e la moglie Anita per il reclutamento delle camicie rosse. La città decise di annettersi al Regno d’Italia già nel 1860, divenendo capoluogo di Circondario della Provincia Umbra (facendo parte della provincia di Perugia).

Battaglia risorgimentale di Rieti 
Foto: © Fondo Antiguo de la Biblioteca de la Universidad de Sevilla (CC BY 2.0)

Nel 1923, durante il ventennio fascista, Rieti passò alla provincia di Roma e, nel quattro anni più tardi divenne capoluogo di provincia. Ciò, unito alla presenza dell’industria dello zucchero (la prima in Italia, fondata nel 1873) e la nascita della Supertessile (fondata nel 1928), contribuì allo sviluppo di Rieti. Dopo il periodo buio della Seconda Guerra Mondiale l’industrializzazione e la crescita della città continuarono a partire dagli anni ’70, arrestandosi però lentamente già dagli anni novanta.

Cosa vedere a Rieti

Rieti non è soltanto una città ricca di storia. Ha un’altra particolarità, che la rende unica nel suo genere. In città si troverebbe infatti il centro esatto d’Italia (denominato anche l’Ombelico d’Italia), collocato a piazza San Rufo. Oltre all’affascinante centro storico, sono anche da visitare le mura romane/medievali, ma anche il ponte romano, ormai ridotto a ruderi appena fuori città. Tra i più importanti luoghi d’interesse religioso di Rieti si trovano la Basilica di Santa Maria Assunta, la chiesa di San Domenico (edificata dopo la canonizzazione di San Domenico), la chiesa romanico-gotica di San Francesco, senza dimenticare i santuari francescani, come il Santuario di Greccio (nei pressi di Rieti). Altri edifici storici di Rieti sono poi il palazzo Vescovile (Papale), il palazzo del Governo e il Teatro Flavio Vespasiano, costruito nel 1893.

Chiesa di San Rufo e monumento all'Ombelico d'Italia a Rieti 
Foto: © Alessandro Antonelli – Wikimedia Commons (CC BY 3.0)

Durante il mese di aprile, ormai dal 1991, il teatro ospita il Rieti Danza Festival. Si tratta di un evento dedicato a vari tipi di danza, dalla classica, al pas de deux, fino alla moderna e alla contemporanea. Sempre in tema musicale, ogni autunno Rieti organizza il Reate Festival, manifestazione internazionale dedicata alla musica di ogni epoca e stile. Infine, se si visita la città alla fine di luglio non si più non assistere alla Festa del Sole e al Palio della Tinozza, che si svolge sul fiume Velino.

Cosa mangiare a Rieti, i piatti tipici dell’Ombelico d’Italia

Fermarsi a Rieti significa anche provare i piatti tipici della tradizione locale. Tra questi non possono mancare i vari tipi di pasta, come le fregnacce alla reatina, i pizzicotti e gli strengozzi. I primi sono lasagnette dal taglio romboidale, i secondi sono realizzati con la pasta del pane (si chiamano così perché si pizzicava la pasta e la si buttava nell’acqua bollente), mentre i terzi sono un tipo di pasta lunga, tipica anche della tradizione umbra. Per quanto riguarda i secondi, a Rieti sono tipici i sardamirell, ovvero budellini aromatizzati ricavati dall’intestino crasso e tenue del maiale. Se si desidera invece gustare i dolci tipici di Rieti, non si può non provare le fave dei morti (tipici di ognissanti), la torta mimosa (inventata proprio a Rieti), la pizza di Pasqua e i terzetti alla reatina.

Rieti - Pizzicotti di Contigliano 
Foto: © fugzu – Wikimedia Commons (CC BY 2.0)

Dalle mura romane, ai palazzi dall’architettura gotica, Rieti è uno dei piccoli grandi gioielli del nostro paese. Il celebre “Ombelico d’Italia” è una città che una volta scoperta, rimane nella memoria e nel cuore, non solo per la sua storia e i suoi luoghi, ma anche per l’ospitalità verso chi la visita e per i suoi sapori.

Foto in evidenza: © Alessandro Blasi – Wikimedia Commons (CC BY 2.0).


   
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